"Il principe della nebbia" - una breve review
E' un libro piuttosto breve, che si legge in una giornata. La storia ha in se' elementi gia' presenti in"Il Gioco dell'Angelo" (spiriti malefici, il soprannaturale, il mistero, il tema della vendita della propria anima al diavolo per esaudire un desideriodisperato ecc), ma non mi ha particolarmente entusiasmato. Il demone chiamato "Il Principe della Nebbia" ricorda neanche tanto velatamente il pagliacciomalefico di "IT" di Stephen King. E poi non mi e' piaciuta la scelta dell'autore di fare sparire da gran parte della storia i genitori di Max e Alicia conla motivazione che devono stare al capezzale della piccola Irina. Come si fa a lasciare per giorni e giorni 2 figli soli in casa??? Mi da' sa tanto difacile trovata per mandare avanti a senso unico la storia, che a quel punto diventa piuttosto prevedibile e mi ha fatto perdere gran parte dell'interessenella storia.
Ma la cosa che mi ha infastidito di piu' nel libro, dovuta a chi ha fatto la traduzione, non di certo all'autore, e' l'uso del termine"filmina" invece del piu' usato "filmino".
Da vocabolario, la filmina e' infatti uno "Spezzone di pellicola cinematografica i cui singoli fotogrammivengono proiettati come diapositive, soprattutto per scopi didattici". Invece nella storia e' chiaro che si tratta invece di un filmino, che, sempre secondo ilvocabolario e' la "beve ripresa cinematografica di tipo amatoriale". Quindi, il traduttore dovrebbe leggersi un po' il vocabolario della lingua italiana...
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